Intervista all'attrice e ballerina Jun Ichikawa
1 – Jun Ichikawa. Poliedrica artista… Figlia d’arte. Padre tenore e madre soprano. Come è stata la tua infanzia con due artisti?
Meravigliosa. Soprattutto avere la possibilità di sentirli all'opera, poter assaporare giorno per giorno l'arte che arieggiava in casa mi ha fatto accrescere la curiosità sul loro mondo.
2 – Tu hai il diploma di liceo scientifico e successivamente ti sei iscritta alla facoltà di ingegneria edile. Un percorso decisamente diverso da quello che fai adesso…
Si, il mio sogno era di diventare ingegnere architetto per potermi costruire da sola la mia casa..:) ma con gli anni mi sono resa conto dell'impossibilità nel destreggiarmi tra una facoltà con obbligo di presenza e un lavoro che mi occupava gran parte della giornata. In questo momento sono iscritta alla facoltà di studi orientali dove studio giapponese e cinese che sicuramente mi dà la possibilità di approfondire una cultura a cui appartengo.
3 – Danza classica, teatro, canto, musica. Qual è la disciplina artistica che ti piace di più e perché?
Sicuramente il teatro perchè può racchiudere tutte le arti. Il teatro ti dà la possibilità di creare una sinergia diretta con il pubblico, puoi diventare uno specchio su cui lo spettatore si possa riflettere e una lastra di vetro in cui lo spettatore può vedersi attraverso.
4 – “Agamennone” con Marina Zanchi, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo. Come ti sei trovata a lavorare con questi grandi…
E’ sempre stimolante lavorare con attori di grande esperienza. Osservarli e studiarli è il mio nutrimento quotidiano nel momento in cui ho l'onore di incontrarli anche solo per un'istante. Figuriamoci se ci posso anche lavorare!
5 – Debutto nel grande schermo con il film “Cantando dietro i paraventi”. Cosa ti ha insegnato e ricordi con piacere, cosa invece vorresti scordare…
L'incontro con Olmi la considero una delle mie esperienze più fortunate. È indubbiamente un grande Maestro con delle capacità incredibili sia come regista carismatico, sia come maestro di vita. Lui mi ha insegnato come comportarmi su un set, quanto sia importante affidarsi e fidarsi completamente di un regista nel momento in cui aderisci a un progetto. Mi ha insegnato quanto sia importante il ruolo di una troupe, e quanto senza di loro non esisterebbe un film. Mi ha insegnato la pazienza e l'ascolto che bisogna avere quando si fa questo mestiere, e quanto sia necessario non peccare d'orgoglio.
6 – Ben 5 lungometraggi nel 2006, tra cui “La Terza Madre” di Dario Argento. Raccontaci di questa esperienza…
Dario Argento è un regista con una grande energia. Ho amato la sua disponibilità nella costruzione del personaggio. Devo ammettere di essermi divertita da “morire” a girare con lui.
7 – Se non lavoravi in nello show business, cosa avresti fatto nella vita?
Forse l'assistente di volo.... o la restauratrice di beni culturali..
8 – Se tu fossi nata in un altro momento storico, quale sceglieresti?
Sicuramente un'epoca in cui la società non era ancora vittima del consumismo.
9 – Hai un mito? Chi è?
Anna maria Guarnieri. È un'attrice con cui ho avuto la fortuna di lavorare (“le Troiane” al teatro olimpico di Vicenza) e che ogni volta che la vedo recitare mi incanta per la sua purezza, la sua semplicità e la sua intensità.
10 – Che nei pensi dell’era digitale?
Sono convinta che sia il simbolo dell'era moderna, che, anche per coloro che non hanno grande disponibilità economica , dia la possibilità di fare cinema e di poter inviare universalmente un messaggio necessario scavalcando ogni tipo di sistema.
11 – Sei romantica?
Assolutamente sìììììì
12 – Ti piace di più lavorare nei set cinematografici o nelle fiction?
Dipende. Adoro i set dove c'è una grande armonia di gruppo, dove ognuno è pronto a donare qualcosa di proprio per rendere unico un progetto.
13 – La vita si sta allungando di molto. Chi sarà e cosa farà Jun Ichikawa quando avrà 100 anni?
Spero, sempre se ci arriverò a un'età del genere, di poter essere in salute, di poter viaggiare e conoscere culture diverse, perchè non si smette mai di imparare.
14 – Un sogno nel cassetto…
Poter lavorare non solo in Italia ma anche all'estero.
Grazie a Jun Ichikawa, con un grande in bocca al lupo per tutto ciò che desidera.
Barbara Braghin
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