Ispirato a quello nato nel ‘600 “Le Salon de la Mode, Il valore del Made in Italy”



La strada di Fellini ritorna a pulsare in una gelida serata di gennaio, nel pieno della settimana romana dedicata alla Alta Moda, Altaroma 2014. Ispirato a quello nato nel ‘600 “Le Salon de la Mode – Il valore del Made in Italy” - progetto ideato da Gabriella Chiarappa inserito all’interno del Calendario Eventi Collaterali di Altaroma - è stato presentato a un pubblico di oltre trecento invitati nell’elegante salone affrescato da Guido Cadorin negli anni ’30 del Boscolo Palace Hotel di Via Veneto 70 a Roma. “Un provisional shopping studiato appositamente per raccontare la Moda e le sue suggestioni” – ha affermato l’ideatrice assieme dando il benvento assieme ai collaboratori del progetto Emilio Sturla Furnò, i rappresentati dell’Associazione Italiana di consulenti d’immagine “Immaginati” e delll’Università SSML - San Domenico International Campus. “Per più di quarant’anni” – hanno raccontato gli organizzatori – “Catherine De Vivonne, marchesa di Rambouillet, ritenendo la corte di Enrico IVsgradevole per via della rudezza dei costumi, decise di invitare nella sua stessa casa - l'Hôtel de Rambouillet, situato dove attualmente sorge ilPalais-Royal - il gran mondo. Ci si confrontava su Arte, Lettere, Storia in quel brillante salotto che esercitò una grande influenza sulla lingua e laletteratura francese del tempo e fu tra i pochi che diedero onore alle donne, diversamente dagli altri per lo più frequentati da uomini”. Da qui il format che vede protagonista lo stile unico e non convenzionale della grande italianità, valorizzando quella tradizione nazionale che viene intesa come patrimonio imprescindibile e come elemento di distinzione e di valore puro. La selezione dei marchi è il risultato di un'approfondita attività di ricerca delle tendenze del momento e di un'attenta analisi dei consumi svolta da un team esperto nello studio dei trend. Tale gruppo di ricerca - a cui hanno partecipato in questo prima occasione la giornalista esperta di moda Stefania Giacomini, il presidente dell’Unione delle Camere della Moda regionali Giuseppe Fata Presidente, lo stilista Claudio Ligato - provvederà, inoltre, ad esporre i dettagli promossi che raccontano un tema assai connesso con Altaroma, ovvero la Città Eterna e i colori della sua bandiera. Un lavoro prezioso ed attento nell’osservare il sistema fashion, imbevuto delle tinte della Capitale. Tra i brand partecipanti: l’alta sartoria maschile internazionale di Luca Litrico, le preziose creazioni di Riccardo Barsalona, gli accessori di lusso di Greta Roma accessori di lusso, la collezione “Fusion” di Orlo, la creatività ecosostenibile di ByLudo della designer del ri-uso Ludovica Cirillo, le borse di tendenza di Easy, la maglieria italiana Mela di Emanuela Melchiorre. Al progetto hanno dato un prezioso contributo: Maria Christina Rigano, Marco Scorza, Mauri Menga, Ernesto Biagetti, Gloria Giglietti, Elio Carlos Mendoza Garofani e Stefania Cogato. Tanti i volti noti che hanno apprezzato anche il raffinato cocktail organizzato dalla responsabile eventi dell’Hotel Eva Querenghi, accompagnato dal duo musicale “Marco e l’Ape” che ha eseguito successi internazionali dalle atmosfere swingate. Tra loro si potevano riconoscere: Luisa Corna,Isabel Russinova, Elisabetta Pellini, Alex Partexano, Adriana Russo, Maria Grazia Nazzari, Fanny Cadeo, Beppe Convertini, Pino Pellegrino, Roberta Beta, Anthony Peth, Elena Russo, Flavia Vento, Irene Bozzi, Elena Aceto di Capriglia con il marito chirurgo plasticoCamillo D’Antonio, gli odontoiatri Antonello Pavone e Sandra Cioffi Fedi del comitato di Telefono Azzurro che ha anticipato di alcune prossime iniziative dell’associazione nella Capitale, la critica d’arte Francesca Barbi Marinetti, i look maker Luca e Simone Bartorelli, Conny Caracciolo, l’astrologo Massimo Bomba, il Principe Guglielmo Giovanelli Marconi, il Duca Luigi Catemario di Quadri, il costumistaFrancesco Crivellini, Bianca Maria Lucibelli Caringi, Carla Montani, Daniela Jacorossi, Antonio ed Elisabetta Marini.

BARBARA BRAGHIN

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